Il Progetto
L’Agenda digitale e il programma “Dati aperti in sanità” della Regione Emilia Romagna
Questo progetto trae origine dal Programma “Dati aperti in Sanità” previsto nel Documento Economico Finanziario (DEFR) 2015 della Regione Emilia-Romagna e attivo per tutta la legislatura.
Il DEFR prevede il libero accesso ai dati e agli indicatori prodotti nel Sistema Informativo delle Politiche Sanitarie e Sociali, senza vincoli che ne limitino la riproduzione e il riuso.
Il DEFR guida il governo regionale verso due obiettivi strategici per la legislatura:
- perseguire l’interazione con i diversi possibili utilizzatori dei dati sanitari e sociali e “fare rete” con analoghi processi regionali, nazionali ed europei;
- governare il processo di apertura dei dati con l’obiettivo di rendere sempre più fruibile il patrimonio informativo esistente, garantendone rilevanza, qualità e tempestività di pubblicazione.
Gli obiettivi specifici e operativi perseguiti dal Servizio Sanitario Regionale e dai Servizi Sociali dell’Emilia Romagna attraverso la pubblicazione regolare e in formato digitale aperto di informazioni sono:
- di descrivere lo stato di salute della popolazione, la struttura, il funzionamento i costi e i risultati dei servizi sanitari e sociali;
- di rendere conto del proprio operato (funzione di accountability);
- di fornire ai cittadini informazioni e strumenti per produrre nuova conoscenza, innovazione sociale e quindi contribuire a migliorare la qualità dei servizi erogati.
Tutto questo in armonia con gli obiettivi nazionali e regionali previsti per l’Agenda Digitale delle Pubbliche Amministrazioni.
Gli strumenti e le modalità di attuazione del programma prevedono:
- investimenti sul web social, sulla creazione di contenuti da parte dei cittadini, sulla convergenza digitale di tutti i documenti e sulla loro fruizione attraverso internet e dispositivi mobili (cellulare, tablet, etc.);
- la definizione di un’agenda delle priorità e delle modalittà di pubblicazione dei dati aperti di sanità e sociale;
- il controllo di qualità dei dati e delle informazioni;
- il superamento degli ostacoli organizzativi e/o normativi per espandere la disponibilità dei dati e delle informazioni nel tempo;
- l’attenta comunicazione di Open Data anche attraverso un importante investimento in ricerca e formazione per promuovere il riuso dei dati e superare il divario digitale/digital divide.